venerdì 16 novembre 2012

Di-segno in segno


Le variabili che caratterizzano un segno sono svariate: strumenti, supporti, personalità e professionalità della persona che produce il segno. Ogni segno prodotto si può poi intrecciare, mescolare, sovrapporre creandone di altri ancora, infiniti!
Alla base, come in tutte le attività creative, c'è il gioco e la sperimentazione; di fatto, i bambini disegnano quasi sempre con gli stessi strumenti: pennarelli o pastelli. E nella maggior parte dei casi non viene data loro la possibilità di scegliere lo strumento o il supporto che preferiscono.
I disegni degli artisti sono spesso fatti con segni diversi, ogni artista sceglie o inventa un suo segno caratteristico e usa uno strumento adatto a tracciare quel segno. Gli uomini delle caverne tracciavano segni col carbone o incidevano la roccia con punte dure. Gli Indiani d'America disegnavano sul terreno tracce di sabbia colorate. Altri incidevano con punte sottili le foglie di papiro. Ogni tipo di segno caratterizzerà un disegno e, col passare del tempo si affineranno sempre più gli strumenti. Il segno è anche collegato strettamente alla sensibilità di chi disegna: una persona timida userà un segno sottile, una personalità forte userà un tratto deciso e grosso.”
[I segni, (a cura di) Coca Frigerio, Zanichelli, 1979, pag 3]






Citazione e immagine sono state tratte dal libro I segni che fa parte della collana Giocare con l'arte. Un testo ben fatto che può dare molti spunti di lavoro, ma che ormai si può trovare solo in qualche Biblioteca. Molte le attività che ho realizzato con i bambini a partire dall'analisi del segno che ognuno produce liberamente fino a veicolare la realizzazione di segni tra loro contrapposti o ancora segni nati dall'osservazione di materiali naturali, ecc...
Ma un segno può anche essere fatto con un filo e mi viene in mente un libro che amo e utilizzo molto:





Saremo alberi, Mauro L. Evangelista, Artebambini, Bologna, 2010


Un libro semplice, dai toni naturali e con poche parole caratterizzate dalla scelta di font che si accostano bene al tipo di albero di-segnato: capellone, disordinato e tanti altri.












Se un segno può essere creato da un filo, allora potrà essere creato anche da altri materiali. Da qui la realizzazione di una sorta di gioco (suggerito anche dalla visione del libro Guarda che artista! Alexander Calder, Patricia Geis, Franco Cosimo Panini, 2011) che ho utilizzato con dei bambini durante un laboratorio.
Bastano un cartoncino, una catenella e il gioco è fatto!
Il supporto è sempre lo stesso; a variare sono i personaggi, le sagome che si susseguono a seconda delle variazioni che subisce la catenella. Una linea mobile che può diventare mare agitato, montagna, profilo di un viso, ecc...





mare con barca e squalo



montagna con grotte



profilo di un uomo


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