venerdì 28 dicembre 2012

Felice nuovo anno




Cuore in pietra leccese, realizzato in casa da me e poesia di J. Tuwin estratta da Tutti per tutti. Poesie per bambini, ed. Orecchio Acerbo

domenica 9 dicembre 2012

SVEGLIA...è l'ora di leggere!

Quest'anno, in occasione del Natale, ho realizzato alcuni cuscini che si possono trovare in vendita all'interno della libreria per ragazzi Sempreliberi di Lodi. Cuciti e ricamati da me con il famoso punto elena. La scritta dice: é l'ora di leggere.






...è sempre l'ora di leggere, di informarsi, di scoprire e di imparare!


Con ogni cuscino si può trovare un foglietto di istruzioni per l'uso, arricchito dalle illustrazioni di Laura Bianchi






Questo l'effetto finale con packaging compreso:






domenica 2 dicembre 2012

Nel segno di Alessandro


Ho trovato questi segni e ve li voglio proporre come esempio di sperimentazione. Sono stati realizzati da un bambino di 2 anni e ½, mio nipote, con una biro di colore rosso e nero su varie superfici.




su carta



su muro civile


su muro bucciato



su simil pelle


su legno laccato



su legno grezzo


dettaglio dell'immagine precedente


Ovviamente, tutta questa varietà di segni è stata realizzata senza che nessuno se ne accorgesse. Non si sa come, ma la velocità di un bambino di due anni, delle volte, può battere la velocità della luce!






venerdì 16 novembre 2012

Di-segno in segno


Le variabili che caratterizzano un segno sono svariate: strumenti, supporti, personalità e professionalità della persona che produce il segno. Ogni segno prodotto si può poi intrecciare, mescolare, sovrapporre creandone di altri ancora, infiniti!
Alla base, come in tutte le attività creative, c'è il gioco e la sperimentazione; di fatto, i bambini disegnano quasi sempre con gli stessi strumenti: pennarelli o pastelli. E nella maggior parte dei casi non viene data loro la possibilità di scegliere lo strumento o il supporto che preferiscono.
I disegni degli artisti sono spesso fatti con segni diversi, ogni artista sceglie o inventa un suo segno caratteristico e usa uno strumento adatto a tracciare quel segno. Gli uomini delle caverne tracciavano segni col carbone o incidevano la roccia con punte dure. Gli Indiani d'America disegnavano sul terreno tracce di sabbia colorate. Altri incidevano con punte sottili le foglie di papiro. Ogni tipo di segno caratterizzerà un disegno e, col passare del tempo si affineranno sempre più gli strumenti. Il segno è anche collegato strettamente alla sensibilità di chi disegna: una persona timida userà un segno sottile, una personalità forte userà un tratto deciso e grosso.”
[I segni, (a cura di) Coca Frigerio, Zanichelli, 1979, pag 3]






Citazione e immagine sono state tratte dal libro I segni che fa parte della collana Giocare con l'arte. Un testo ben fatto che può dare molti spunti di lavoro, ma che ormai si può trovare solo in qualche Biblioteca. Molte le attività che ho realizzato con i bambini a partire dall'analisi del segno che ognuno produce liberamente fino a veicolare la realizzazione di segni tra loro contrapposti o ancora segni nati dall'osservazione di materiali naturali, ecc...
Ma un segno può anche essere fatto con un filo e mi viene in mente un libro che amo e utilizzo molto:





Saremo alberi, Mauro L. Evangelista, Artebambini, Bologna, 2010


Un libro semplice, dai toni naturali e con poche parole caratterizzate dalla scelta di font che si accostano bene al tipo di albero di-segnato: capellone, disordinato e tanti altri.












Se un segno può essere creato da un filo, allora potrà essere creato anche da altri materiali. Da qui la realizzazione di una sorta di gioco (suggerito anche dalla visione del libro Guarda che artista! Alexander Calder, Patricia Geis, Franco Cosimo Panini, 2011) che ho utilizzato con dei bambini durante un laboratorio.
Bastano un cartoncino, una catenella e il gioco è fatto!
Il supporto è sempre lo stesso; a variare sono i personaggi, le sagome che si susseguono a seconda delle variazioni che subisce la catenella. Una linea mobile che può diventare mare agitato, montagna, profilo di un viso, ecc...





mare con barca e squalo



montagna con grotte



profilo di un uomo


domenica 4 novembre 2012

L'arte di narrare


Ieri ho partecipato all'inaugurazione di una mostra dal contenuto insolito. In esposizione il materiale realizzato durante dei corsi di formazione per insegnanti della scuola dell'Infanzia, dalle insegnanti stesse. Titolo della mostra: “Lupi in scatola e altre storie”. 







I corsi di formazione tenuti da Siria Bertorelli (esperta in laboratori creativi e artista) e Mariella Zeliani (pedagogista) hanno avuto come tema LA NARRAZIONE. 
Narrazione, come mezzo per recuperare un contatto diretto che i mezzi di comunicazione di oggi ci stanno facendo dimenticare.
Narrazione perchè tende ad evidenziare i contenuti, portando alla luce passaggi importanti chiusi in un libro: ritmo, colori, forme, ecc...
E quindi narrare storie attraverso l'utilizzo di scatole narrative per accompagnare la parola con piccoli gesti, piccole azioni, piccoli oggetti che proprio perché piccoli diventano estremamente significativi, permettendo all'ascoltatore di capire e partecipare.


















e ancora attraverso l'utilizzo di pittogrammi:






Bello l'allestimento e interessante il materiale da visionare. Inoltre molte le attività, in occasione della mostra, che si terranno all'interno della galleria Pikidi Arte che ospita l'evento: laboratori per le scuole e laboratori a utenza libera la domenica pomeriggio.






giovedì 1 novembre 2012

A proposito di TANGRAM...


...mi viene in mente 16 animali di Enzo Mari. Prodotto nel 1957, ma si può trovare ancora oggi. La Danese ne realizza 300 esemplari ogni anno. Anche questo oggetto fa parte dell'archivio di libri d'artista per bambini Oplà.
In realtà potrebbe trattarsi di un tangram costituito da 16 sagome di animali diversi: un ippopotamo, un formichiere, un cammello, una giraffa, un serpente, una volpe, un rinoceronte, una colomba, un canguro, un maiale, un elefante, un'oca, un coccodrillo, un porcellino d'india, un toro, un orso (mi sembrano questi!). Sagome ottenute grazie al disegno continuo di un pantografo su un blocco rettangolare di legno. Tutti questi animali si possono dividere tra di loro, scomponendo il rettangolo, per giocare e si possono ricomporre in un unico e solo modo ri-formando nuovamente il rettangolo.
Così succede anche nel libro, sempre di Enzo Mari, L'altalena (prima edizione 1961). Gli animali in questo caso giocano al gioco dell'altalena saltando da una parte all'altra, alla ricerca di un equilibrio che trovano solo nel momento in cui sono insieme, in un unico gruppo. Un silent book che ci “parla” di forme ed equilibri.

"Nel libro, undici mosse sono sufficienti per passare dall'essere uno all'essere un gruppo. Anche in collettivo, ciascuno mantiene le proprie singolarità, trova una posizione ideale che giovi all'incastro magico di tutti."  Hamelin (a cura di), Ad occhi aperti. Leggere l'albo illustrato, Donzelli editore, 2012, pag. 130.






E. Mari, L'altalena, Corraini, 2001, Mantova






Anche qui il paragone con un gioco, questa volta mio:














venerdì 26 ottobre 2012

TANGRAM

Continua il "riscaldamento creativo" del mercoledì e questa volta  ho voluto proporre il gioco del TANGRAM. Non l'ho mai fatto, ma ci pensavo da tempo. E' stato accolto con interesse. Il principio è semplice, le regole poche e le forme da realizzare infinite:






animali vari



ragazza con zainetto


uomo che saluta con il cappello


aereo

Qualcuno ha poi creato un'ambientazione per il proprio tangram:



uomo che pesca



pesce nell'acqua



ragazzo in discoteca
 




OPLA'


Dalla mostra dell'Archivio Oplà che si è conclusa domenica 21 Ottobre al Museo della Stampa di Lodi, “mi porto dietro” The biggest art-book in the world di E. Baj. Ne esistono 600 esemplari, 400 numerati e firmati. In realtà è un libro d'artista che ha la particolare caratteristica di trasformarsi. Mi ha sempre affascinata questa caratteristica che ovviamente non appartiene a tutti i libri. Una metamorfosi che avviene a seconda delle mani che lo posseggono.




 E. Baj, The biggest art-book in the world, Gabriele Mazzotta, 1968, Milano


L'inno di Mameli, generali, medaglie, decorazioni, dame e tessuti si compongono e si scompongono in una serie di storie infinite, ottenute combinando diversamente l'ordine dei 12 cubi e delle diverse relative 72 facce”

Queste alcune delle possibilità di composizione che ovviamente possono variare a seconda del gusto di ognuno, diventando così infinite:





Facile il paragone con una tipologia di gioco, diffusa, che si può acquistare facilmente, ma dall'ovvio e differente contenuto:





Queste le possibilità di composizione:






E' forse il quotidiano che recupera dall'arte oppure l'arte che trae spunto dal quotidiano? Sicuramente dopo il recupero avviene un cambiamento...



venerdì 12 ottobre 2012

Il mestiere dell'illustratore

 
Oggi al museo della stampa di Lodi si è tenuto l'incontro con Alicia Baladan, illustratrice con una formazione artistica; di fatto, ha frequentato l'Accademia delle Belle Arti di Brera, a Milano. Ha collaborato con CAREOF e altre realtà, ma fin dai tempi dell'Accademia, così racconta, ha incontrato delle difficoltà perché quello che faceva era “sempre troppo narrativo”. Non a caso, l'incontro si è aperto con la visione di un cartoon/cortometraggio (questo quello che faceva prima di illustrare libri). 
Il mestiere dell’illustratore è strettamente legato alla narrazione!


La fermata di Alicia Baladan


Come dice anche Beatrice Alemagna: “Per me, l'albo è un oggetto che si avvicina al cortometraggio. Deve condensare gli elementi, raccontare in una breve parentesi un sacco di cose.”

Ha spiegato che la realizzazione di un libro è come un piccolo film artigianale, in cui una équipe di persone contribuisce alla buona riuscita del lavoro finale: illustratore, autore dei testi, tipografo e poi ancora l'editor con il quale spesso ci si “scontra”. Certamente dalla prima idea, dal bozzetto iniziale alla tavola finale le cose che cambiano sono molte, bisogna fare delle scelte che spesso vengono cambiate in corso d'opera, ma ne vale la pena!

Quello che, però, consiglia ai tanti ragazzi che la stavano ascoltando è: AUDACIA!

Proporsi sempre, proporsi al costo di fare una figuraccia. “Meglio una figuraccia che un rimpianto!” Condivido: sono rari i casi in cui qualcuno viene a cercarti per proporti un lavoro. Quindi bisogna essere audaci!



a sinistra Siria Bertorelli, al centro Alicia Baladan



L'incontro ben strutturato, è stato arricchito dalle domande di un'artista/illustratrice cremonese, Siria Bertorelli, che ha sottolineato come oggi esistano realtà come scuole di illustrazione che prima non esistevano e che rappresentano un grande aiuto a chi della narrazione vuole farne un mestiere.







mercoledì 10 ottobre 2012

Mercoledì


Anche quest'anno il Comune di Monte Cremasco conferma il progetto “Tessiamo arte”, che si svolge all'interno della Scuola Primaria del paese, il mercoledì pomeriggio. I primi incontri sono dedicati al “riscaldamento creativo” per vedere come i bambini reagiscono a proposte nuove che dovrebbero stimolare la loro creatività. Oggi abbiamo letto Piccolo Cerchio e Gran Quadrato che ci ha dato lo spunto per il laboratorio.



A. Bertier, Piccolo Cerchio e Gran Quadrato, Gallucci ed., 2012



"In originale questo libro si intitola Mercredi. Il mercoledì è infatti il giorno in cui i bambini francesi sono tradizionalmente in pausa settimanale dalla scuola e così probabilmente anche i due protagonisti di questo albo, che giocano insieme a trasformarsi. Uno fa e l’altro imita. Ben presto però il Gran Quadrato propone forme e misure irraggiungibili per il cerchio piccolino e ognuno finisce per giocar da solo. La soluzione è cominciare a creare nuove forme lavorando insieme, mescolando pezzi di blu e di arancio, linee squadrate e curve, sempre più complesse e belle, fino… fino a scambiarsi un pezzetto di sé che diventa pezzetto dell’altro. Esattamente come quando quel che condividiamo, facendo e raccontando, fa sì che ognuno si porti dentro e dietro un pezzetto dell’altro. Ogni volta che sfoglio un albo realizzato da Anne Bertier me la immagino mimo. Perché per questo lei ha studiato: per essere mimo. Nell’essenzialità grafica delle sue storie, nelle linee che si rincorrono sulla pagina c’è la semplicità perfetta di chi sa dirti tutto con movimenti puliti e minimi."  (C. Ramonda, Piccolo cerchio e grande quadrato, 30 Maggio 2012 www.biblioragazziletture.wordpress.com)

Bella la coincidenza del mercoledì!

Ho dato ai bambini un cerchio piccolo e un quadrato più grande (entrambi di carta), chiedendo di far giocare queste due forme. Hanno potuto creare quello che volevano, sagomando i due cartoncini, ma utilizzando tutto il materiale senza avanzare nulla...per alcuni è stato un grande sforzo!




Sono stati realizzati dei lavori semplici e altri più complessi...




...la lavatrice

...una macchina rotante

...un aereo


...un campo di fiori


...il gioco del Pac-Man